La spirale (IUD)
La sigla IUD (intra uterine device) significa “dispositivo intrauterino” e indica un metodo contraccettivo chiamato anche spirale. Ha una sicurezza dell’80% irca, ma non protegge dalle gravidanze extrauterine. La pillola, bloccando l’ovulazione, impedisce ogni tipo di gravidanza anche quelle poco frequenti che si impiantano nelle tube (extrauterine). Inoltre lo IUD può causare infezioni tubariche e per questo dovrebbero utilizzarla le donne che hanno avuto già una gravidanza. Il vantaggio principale è dato dal fatto che una volta inserita la spirale va cambiata solo ogni quattro anni.
Come è fatta una spirale?
È un piccolo dispositivo di rame o d’argento (nei soggetti allergici al rame) a forma di T, che viene inserito all’interno dell’utero attraverso il canale cervicale. L’inserimento viene fatto ambulatorialmente dal ginecologo. Alcune spirali possono contenere un farmaco-ormone, il progesterone, che viene rilasciato gradualmente. Non si conosce ancora esattamente il meccanismo tramite il quale la spirale previene la gravidanza: si sa che impedisce l’annidamento dell’uovo fecondato.
Negli anni 70 e 80 l’utilizzo di questo metodo ha subito un notevole calo dovuto al diffondersi delle STI (malattie sessualmente trasmesse). La spirale non protegge dalle infezioni e inoltre può causare infertilità. È controindicata inoltre alle donne con flussi mestruali abbondanti. Per le donne oltre i 45 anni d’età con figli può rappresentare un’alternativa alla pillola quando quest’ultima non può essere usata; con l’uso di dispositivi medicati contenenti il progesterone a lento rilascio, la spirale può inoltre curare alcune patologie (ad esempio i flussi troppo abbondanti). Anche in questo caso parlatene con il ginecologo dopo una visita accurata.