Sesso sfrenato come nell'era VITTORIANA
Gli atteggiamenti smodati tipici del porno ottocentesco sono tornati: una sessuologa esperta di psicologia sessuale rivela le differenze tra le immagini erotiche buffe ma oscene dell'800 e il porno contemporaneo.
Come si è evoluto il porno nel corso dei secoli? Se dovessimo descrivere il cinema pornooggi penseremmo subito a: inguini completamente depilati, per lei e per lui, seni rifatti e, come direbbero gli americani, produttori del mercato pornografico più proficuo, goal oriented, ossia focus sugli orgasmi. I filmati porno sono più o meno tutti uguali (e lo sappiamo tutti perché è stato svelato il mistero che anche le donne guardano i porno): le clip che si trovano sui siti online dedicati al sesso virtuale sono talmente ripetitivi che potremmo facilmente dire: che noia. O per lo meno noi donne, la psicologia insegna infatti che per l'uomo il sesso è un atto molto più meccanico e meno mentale (una teoria dice addirittura che gli uomini non si ricordino come è fatta una vagina, ecco perché hanno spesso bisogno di vederne una). Le solite espressioni, le solite situazioni. N-O-I-A!Ma non è sempre stato così. C'era una volta il porno nell'epoca vittoriana... Che era sfrenato, smodato, sregolato, mai uguale, in cui l'eros più focoso veniva da un cespuglio di peli incredibilmente sexy, sul pube o sotto le ascelle. I corpi delle donne erano tondi e imperfetti e soprattutto le fanciulle in déshabillé si mostravano sorridenti e felici, allegre come bambine a cui era stato regalato un cesto di caramelle.
Quando pensiamo al passato è facile pensare che il sesso fosse più pudico, nascosto, discreto, silenzioso. E invece l'hard porno è proprio quello vittoriano. Ce lo racconta una ricerca della Dottoressa Kate Lister, studiosa di sessualità e comportamenti legati al sesso di uomini e donne, autrice del sito web Whores of Yore (letteralmente Le puttane di Yore). Vice.com ha pubblicato una serie di immagini pornografiche risalenti al 1800, principalmente prodotte nei bordelli di Parigi e poi spedite nel Regno Unito a clienti "segreti" sotto falso nome. L'età d'oro delle oscenità e della scortesia sotto le lenzuola è racchiusa in scatti in bianco e nero e color seppia che raccontano di donne più o meno giovani che senza alcuna pudicizia si lanciavano in sperimentazioni lesbo e sesso analesenza la benché minima traccia di timidezza, dolore o vergogna. Impavide, sorridenti e pelose.
Esempio: nell'intervista che Vice.com fa alla Dottoressa Kate Lister, emerge subito la principale differenza che c'è tra il porno contemporaneo e il porno vittoriano, ovvero la concezione di sexy. "C'è un chiaro segno di sperimentazione nelle immagini erotiche dell'era vittoriana, sono un grido alla sensualità concepita secondo i canoni del tempo", spiega la Lister. "Si amava sperimentare anche negli scenari del porno: i background erano sempre diversi, letti a baldacchino, fondali disegnati. E addirittura, a volte, nel set erano presenti anche cani o maiali impagliati con la tecnica della tassidermia). OMG.
Inoltre, nel porno dell'800 c'era sempre quell'aria di divertimento: le donne allegre che sorridono e ammiccano. Le posizioni sessuali sono sempre diverse, e ci sono momenti più soft e altri più audaci, ma non c'è mai quel costante senso di dominazione dell'uomo sulla donna. I due amanti, nel porno ottocentesco, si divertono insieme, e basta. Poi certo, l'orgasmo femminile era incredibilmente importante a quei tempi, molto più di quello maschile, che invece spesso non era raffigurato.
È tutto nella letteratura. Tutto. Nell'Ottocento c'era persino la credenza che per rimanere incinta una donna doveva raggiungere l'orgasmo. Ecco perché c'era una particolare enfasi del piacere femminile: il sesso, in fondo, porta naturalmente ad avere figli. E se pensiamo al porno di oggi, invece, l'uomo domina la donna per il suo piacere personale e tutti i film porno si concludono con l'orgasmo plateale di lui. Niente di più diverso dal passato, conferma la storica del sesso.
Ovviamente però, in nessuna epoca esiste una sola regola che vige nel modo di vivere la sessualità. I giornali medici dell'era vittoriana descrivevano gli orgasmi come qualcosa di cattivo che esaurisce le energie del corpo. E molte donne erano accusate di masturbarsi troppo spesso. Eppure qualsiasi libro scritto nell'Ottocento racconta di sesso e orgasmi.
Il piacere femminile nell'800
C'era il sesso orale, molto sesso orale, spesso tra due o più donne; c'era l'uso del dildo, in versione vintage - ovviamente. Orge, bondage e tanto divertimento sfacciato in cui però la protagonista attiva è quasi sempre la donna, ritratta in posizioni dominanti. Sorride, beffarda, dominatrice e vincitrice di una lotta al piacere senza pudori. In tutte le immagini porno che ci sono rimaste da allora, come conferma l'esperta, si nota un vero senso di divertimento sfacciato. Ma è qualcosa di incredibilmente umano, che manca totalmente nei film porno contemporanei, finti, patinati, montati, fasulli, disumanizzati e resi invece effimera finzione.
Il corpo delle donne e le misure del pene
I corpi delle fanciulle nude delle vecchie fotografie sono morbidi, spuntano piccoli rotolini di grasso dai fianchi, i seni sono a punta, i glutei sono tondi e poi la depilazione non era granché in voga. I peli sulle braccia, sotto le ascelle e sull'inguine erano invece simbolo di sensualità e carnalità. L'opposto delle attrici porno sugli schermi di oggi: oliate di sostanze lucide che evidenziano un seno troppo rotondo per essere opera di madre natura. Inguini depilati da ogni protezione naturale che tolgono ogni umanità e senso di realtà legato al corpo femminile. Una donna matura per natura ha dei peli, eppure l'immaginario sessuale femminile considerato sensuale e appetibile non ha un solo pelo sul corpo.
Per gli uomini, invece, all'epoca delle carrozze, non erano fondamentali le dimensioni del pene, o per lo meno non nelle immagini porno. Anzi, a dirla tutta, gli uomini non erano affatto curati nei porno: spesso erano calvi o con pochi capelli, grassi e con un pene piuttosto piccolo, semi nascosto dai peli folti e neri. Ma si divertivano, ed era palese. Ridevano, sorridevano ed erano concentrati sull'orgasmo della loro Lei, succinta in corsetti bianchi e mutande ancora in stile Sanculotto.
Il sesso divertente e che diverte
Insomma, le immagini di sesso del passato raffigurano donne paffute e sorridenti, uomini calvi e non troppo dotati, che si amano follemente e si divertono nel farlo. Il sesso vittoriano era osceno, sfrenato e sporco, ma oggi noi lo guardiamo sorridendo. Quelle vecchie foto ci vanno ridere: ma come si vestivano? Ma cosa facevano? Che schifo! (Che poi se si pensa che erano scattate da banchi ottici con tempi di esposizione lunghissimi, i protagonisti se ne stavano in quelle posizioni assurde per 20 o 30 minuti!). Eppure quelle immagini racchiudono un forte senso di calore umano e di verità che ai nostri giorni sembra mancare. Infondo, (nemmeno) quando facciamo sesso, siamo perfetti. Il sesso è tutt'altro che perfetto, il sesso è sudore, peli, carne, unghie, saliva. Per quanto la pornografia cerchi di ostentare un immaginario del sesso patinato, lucido, impeccabile, in cui ogni mossa è studiata, in cui i corpi degli amanti sono opere d'arte, la verità è che il sesso è, è sempre stato e sempre sarà, umano. Talvolta un po' goffo, buffo e divertente. E poi osceno, senza filtri né preoccupazioni. Proprio come le madame dei bordelli francesi del 1809.