Sesso e CHIMICA
Altro che ragione e sentimento, il sesso è tutta una questione di chimica. Se, dopo il primo bacio, molliamo subito il colpo o se, invece, dopo una stretta di mano sentiamo “il brivido giusto” e se basta “quella” voce per scatenare strane fantasie, è tutta colpa della chimica, come ci spiega Alice Pace in Hot. La scienza sotto le lenzuola, documentata indagine scientifica, ora pubblicata da Codice Editore (pp. 220, 18 euro), per capire quali sono le (tante) reazioni che regolano le molecole del nostro eros.
Alice Pace, che è laureata in chimica e tecnologie farmaceutiche ed è anche giornalista scientifica e divulgatrice, ci assicura che “la chimica del sesso” non è una leggenda metropolitana.
Lo sapevate che…
1. È tutto un gioco di simmetria!
Tra le parti del corpo che più condizionano l’attrazione tra possibili partner c’è il volto. In particolare, secondo gli studi svolti finora, sono più attrattivi i visi simmetrici rispetto a un’ipotetica linea verticale che passa attraverso il centro della fronte, la punta del naso e l’estremità inferiore del mento. Pare anche che la nostra vista sia un sofisticatissimo calcolatore di medie: gli uomini sembrano preferire i volti in cui la distanza tra occhi e bocca corrisponde al 36 % rispetto alla lunghezza complessiva della faccia, e dove la distanza tra occhio destro e occhio sinistro corrisponde al 46% rispetto alla larghezza totale del viso. Che significa? I maschi tenderebbero, almeno sulla carta, ad essere più affascinati da volti con occhi più grandi, labbra più carnose, mento e mandibole poco pronunciati. E per le donne? Tutto più complesso, ovvio. Le preferenze variano a seconda del corso del ciclo mestruale (sempre lui!): nei giorni dell’ovulazione siamo più attratte da volti più tipicamente maschili e con connotati più marcati e virili.
2. Abbiamo davvero “fiuto” per il partner giusto
C’entrano poco i feromoni secreti dal sudore e tanto cari ai detti popolari: l’istinto ci guida piuttosto a selezionare compagni che abbiano un sistema immunitario compatibile con il nostro. Il motivo è molto semplice: si tratta di una sorta di selezione naturale innata per generare una specie più sana e robusta.
[da IO Donna di Francesca Amè]