Sessualità a Pompei

Si pensa sempre che la sessualità sia un'invenzione della modernità, in realtà anche in epoca romana era oggetto di grande considerazione. Al museo di Napoli possiamo infatti ammirare un luogo chiamato dai Borboni il Gabinetto Segreto a Pompei ove si trovano intere sale abbellite da affreschi, dipinti, sculture e mosaici che testimoniano come i romani tenessero in considerazione l’ars amatoria.

E di vera e propria arte infatti si tratta in quanto le raffigurazioni e dipinti sono un crogiolo di miti, aspetti magici, culti di divinità dove il sacro e il profano si sposano in maniera assolutamente armonica e coerente, sintetizzando perfettamente l’idea stessa di romanità. La vita, la prosperità e l’amore erano per i romani e per i popoli antichi strettamente correlati, così come l’aspetto religioso che si fonde con il mito e trova realizzazione nella natura feconda.

A prova di ciò fa bella mostra di se’ la statua di Priapo, figura minore dell’olimpo greco ma non per questo meno importante, infatti divenne un simbolo di buon augurio, propiziatorio. Altra divinità ricorrente è la raffigurazione del dio Dioniso ripreso durante lo svolgimento di un baccanale. Ai tempi il baccanale era un vero e proprio rito religioso che si celebrava spesso in segreto similmente ai misteri eleusini.

L’aspetto ludico, giocoso dei reperti trovati in queste sale si intravede nella raffigurazione del dio Pan ritratto nell’atto di sedurre una giovane fanciulla o nel mosaico raffigurante un gruppo di uomini di origine africane di statura minuta, probabilmente pigmei, che pratica l’arte amatoria a bordo di una piroga sul
fiume Nilo. Assistiamo così all’incontro tra l’archetipo: il fiume Nilo dio della fecondità e quindi della vita, con la vita quotidiana che questo archetipo ripropone in eterno.

Vi sono inoltre dipinti che non hanno soggetti religiosi o mitologici precisi ma raffigurano scene erotiche di vita quotidiana, probabilmente luoghi adibiti al consumo commerciale del sesso, i cosiddetti lupanari, dal latino lupa che significa prostituta. L’ipotesi che si trattasse di luoghi di piacere è derivata dalla scarsa qualità artistica con cui le scene sono state eseguite.

Se siete curiose o curiosi e avete un interesse per la storia e la sessualità non perdetevi una visita al Museo Archeologico di Napoli.