Masturbazione per LUI

Gli uomini scoprono la masturbazione molto più facilmente delle donne: osservano le erezioni del pene, lo toccano, anche solo per lavarsi o per urinare. E iniziano a praticare fin da giovanissimi le carezze autoerotiche. Risultato: a 18 anni, più del 90% dei ragazzi si è già masturbato.

La maggior parte degli uomini si masturba accarezzando il pene e facendo scivolare la pelle con un movimento ritmico dal basso verso l'alto, spesso senza scoprire completamente il glande. La rapidità e il ritmo del movimento, la forza della presa e l’estensione della superficie accarezzata variano da uomo a uomo. Alcuni invece preferiscono esercitare una pressione sul pene; altri ne accarezzano solo una parte, in particolare la superficie ventrale situata vicino o sotto il frenulo. Spesso il movimento è accompagnato dalla manipolazione dei testicoli: per comprimerli meglio alcuni uomini stringono tra le gambe un indumento appallottolato.
 

Alla scoperta di altre zone erogene
Molti uomini aumentano l’eccitazione eseguendo anche una penetrazione anale con una o più dita o con un dildo, oppure massaggiandosi la prostata.

È anche possibile stimolare il pene sfregandolo contro le lenzuola mentre si è coricati, contro un cuscino o con un braccio sotto la pancia. Oppure si può usare il vibratore o un getto d'acqua.

Da non dimenticare (e imparare a sfruttare!) l’importanza di altre zone erogene, come la pancia, l'interno delle cosce, i capezzoli, la bocca e le labbra.
 

Imparare a controllare l'eccitazione
Le tecniche che LUI utilizza per masturbarsi si trasformano su ciò che potrà vivere durante un rapporto sessuale completo. Ad esempio chi stringe molto forte il pene potrà trovare difficile eiaculare in una vagina di medie dimensioni, non abbastanza serrata. L'abitudine di esercitare fin dall'inizio una serie di movimenti rapidi per aumentare l'eccitazione non permette di mantenere l'erezione, né di adattarsi al ritmo dell'altra persona.

Per l’uomo masturbarsi è utile anche per giocare con la propria eccitazione, per stimolarla e lasciarla andare, per esercitare movimenti lenti che gli permettano di non raggiungere immediatamente l'orgasmo. Se si abitua ad ascoltare questa eccitazione e a mantenerla dieci +minuti, un quarto d'ora, e perché no anche mezz'ora, il cervello manterrà questa sorta di allenamento e si raggiungerà la capacità di decidere quanto durare.

Da soli è possibile dedicare il tempo necessario e ripartire ogni volta che si vuole. Tutto ciò che può favorire la durata dell'eccitazione va esplorato con curiosità e pazienza!