EROS e aggressività

Di solito si dice che per conoscere veramente una persona sia necessario condividere con essa tre aspetti fondamentali della vita umana: il sesso, il cibo e la guerra. Non a caso, ognuno di questi tre aspetti è legato alla parte più animale e primitiva dell’uomo. Attraverso il cibo vediamo l’egoismo, l’insicurezza, la paura e sesso e guerra, alla fine, sono quasi la stessa cosa. Quante volte ci è capitato di vivere un rapporto talmente intensamente da voler quasi “rubare” il corpo altrui rendendolo proprio? L’atto stesso della penetrazione, come primordiale coito alla genesi, è violenza. L’uomo viene concepito nel dolore, in un atto talmente forte, troppo piacevole, talmente intenso da scatenare un orgasmo; questo è in definitiva un atto di violenza.

“Nasce l’uomo a fatica, ed è rischio di morte il nascimento” (1)

La verità, però, è che non c’è piacere senza dolore e non c’è dolore senza piacere. L’uomo oscilla follemente in questo binomio, e quando disperatamente arriva al culmine di uno dei due, ricade inevitabilmente nell’altro (2). È una felice sofferenza quella che genera la vita. È come un turbine che ci inebria. Alla stregua di un delirio bacchico che avrebbe potuto tranquillamente essere stato narrato in una delle tante storie di Euripide. L’amore è l’energia più potente al mondo dicono le correnti tantriche dello yoga indiano. La potenza si genera dagli opposti, in un equilibrio perfetto. L’amore è il bacio, ma è anche il sangue. Il sesso senza l’amore e l’odio non funziona. È necessario per forza che si inserisca anche quella parte “criminale” che dà la scintilla.

Ovviamente il tutto va controllato, finché non si percepisce volontà da parte di un partner di soverchiare l’altro le cose possono funzionare, quando subentra la rabbia fine a sé stessa e un odio non costruttivo, bensì distruttivo, allora c’è qualcosa che non va. Ci deve essere equilibrio, non follia incontrollata. Sui campi di battaglia il nemico va rispettato, Achille non ha ucciso Priamo quando poteva farlo, bensì gli ha restituito il corpo del figlio. Lo stesso principio deve valere nel talamo. È imperativo esprimersi attivamente durante il rapporto. Spesso i cosiddetti “passivi” che sembra si facciano travolgere dal partner sono poi quelli che si scatenano a letto e spesso piacevolmente in positivo. L’essere “passivi” può, tuttavia, rivelarsi talvolta tristemente in qualità di anticamera di una violenza repressa. Non è raro che nei racconti di abuso sessuale la vittima venga quasi raffigurata come una tela da dipingere; e ritrovarsi ad essere il quadro in cui il pittore manifesta la sua emozione sarebbe anche eccitante! Peccato che invece che di un dipinto costruttivo, dove al centro c’è un sole rosso a bruciare, si tratti spesso di pennellate schizzate, sporche e fradice di sangue fresco…

Nell’eros è normale l’aggressività, anzi, senza di essa sarebbe thanatos, piatto e sobrio. Va però calibrata e resa costruttiva verso il bene e il piacere del partner, altrimenti, finisce in ogni caso per ricadere in quell’enorme, tragico, buco nero. In questi giorni si parla tantissimo di violenza legata ai rapporti di coppia. Quasi ogni giorno una donna è vittima di abuso domestico.

"We found that, based on 2000–18 data, more than one in four (27%) ever-partnered women aged 15–49 years had experienced physical or sexual, or both, intimate partner violence since the age of 15" (3)

Queste le stime raccolte dal Lancet Journal di New York nell’arco degli anni 2000-2018: una donna su quattro è stata vittima di abuso. Sono notizie tristi da leggere in un’epoca dove si ritiene che l’uomo sia nella fase della sua massima evoluzione, dove progetta i primi viaggi su Marte, intraprende coltivazioni idroponiche subacquee, si ingegna in tentativi per ricreare in laboratorio la fusione nucleare per la produzione di energia autosostenuta e si cimenta quotidianamente in progetti che dovrebbero far pensare ad una creatura evoluta, non certo ad una bestia in preda alle sue emozioni. In ogni caso, la situazione è quella che è. Sicuramente è necessario che la coscienza a posto non solo ce l’abbiano gli uomini ma anche le donne. Perché non sono solo queste ad essere vittime di abuso domestico, pensiamo solo al seguitissimo processo tra Amber Heard e Johnny Depp, dove appunto la vittima si è rivelata essere il nostro Capitano Jack Sparrow. Dovremmo forse imparare tutti quanti, sia uomini che donne a rispettare il partner e a vivere il rapporto godendo della felicità altrui, non solo della nostra. Quindi, in definitiva, è giusto completare il rapporto con una componente di sano erotismo “slanciato”, ma che sia solo ed esclusivamente in fine positivo, non certo volto al dolore del partner.

  1. G. Leopardi, “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia” (v. 39-40), Canti (1831)
  2. Arthur Schopenhauer, Il mondo come volontà e rappresentazione (1819)
  3. The Lancet Journal, Global, regional, and national prevalence estimates of physical or sexual, or both, intimate partner violence against women in 2018 (26/02/2022)

[Margherita Fontana
Genova, 27 Novembre 2023]