Il Triangolo dell'Amore

Tutti quanti, almeno una volta nella vita…magari nel momento di massimo coinvolgimento di una relazione appena iniziata o quando ci siamo ritrovati a rimettere insieme i cocci dopo la fine di un rapporto, ci siamo chiesti se esista una ricetta dell’amore, una lista di ingredienti indispensabili per amalgamare due individui in modo indissolubile tra loro. Un po’ come per la maionese no? Tuorli, succo di limone, olio, aceto di vino bianco, pepe nero e sale. Il tutto da maneggiare con cura. Beh, c’è chi, dopo essersi arrovellato sul tema, ne ha dedotto persino una teoria: stiamo parlando di Sternberg e Barnes che nel 1986 hanno presentato il loro “triangolo dell’amore”!

Andiamo a scoprire quali sarebbero, secondo i due studiosi, gli elementi che fanno da vertici a questa figura geometrica.

Come possiamo osservare ai tre vertici abbiamo: Intimità, intesa come comprensione e complicità, Passione, intesa come attrazione e desiderio sessuale, Impegno, inteso come livello di impegno profuso nei confronti del partner.

La ricetta perfetta dell’amore quindi, secondo Sternberg e Barnes, si basa su tre diverse componenti di natura emotiva (Intimità e quindi il “cuore”), cognitiva (Impegno e quindi il “cervello”) e fisica (Passione e quindi il “corpo”).

Tutti e tre questi elementi sono necessari per “sorreggere” l’amore che, proprio come uno sgabello, viene a vacillare e perde l’equilibrio se una delle tre gambe è rimossa o danneggiata.

Situate a metà tra i tre vertici del triangolo, e dunque sui lati della figura, possiamo infatti osservare le diverse possibili declinazioni che un rapporto viene ad assumere nel momento in cui una delle componenti fondamentali è assente: abbiamo l’amore romantico, fatto di passione ed intimità ma dove manca l’impegno (ad esempio una relazione che si consuma in fretta senza che le due persone si impegnino nel tempo), così come l’amicizia, fatta di intimità ed impegno ma dove non è presente la passione (ad esempio il rapporto stretto da due amiche), oppure ancora l’amore fatuo, fatto di passione ed impegno ma senza intimità (ad esempio la relazione magari anche duratura tra due amanti che però non raggiungono mai un elevato livello di comprensione ed intimità reciproche).

Sternberg e Barnes sostengono quindi che l’amore completo sia il risultato del costante impegno tra i due partner per bilanciare tra loro due elementi fondamentali: da un lato il bisogno umano di intensità, eccitazione e novità (dato dalla passione) e dall’altro la necessità di sentirsi al sicuro, in una relazione che sappia essere sufficientemente prevedibile nel quotidiano (dato dall’impegno).

Questo modello è stato poi ripreso ed ampliato da Gilbert nel 2005. Questi avrebbe reso con la sua teoria ancora più “complesso” l’equilibrio del nostro famoso sgabello, introducendo un terzo sistema: quello della cura.

Se per Sternberg e Barnes la ricetta dell’amore prevede il giusto bilanciamento tra sistema attivante (il bisogno di novità di cui sopra) e sistema di protezione (il bisogno di sicurezza di cui sopra), per Gilbert entra in gioco anche il sistema della cura fatto di calore e accudimento. Questo terzo sistema andrebbe a soddisfare una nostra necessità molto ancestrale e cioè quella di sentirci vicini ad una figura di attaccamento primaria, proprio come è per il neonato nei confronti della madre.

Interessante vero?

Ma perché alcuni individui “si innamorano di più” ed altri di meno? Come mai alcuni di noi alla domanda “cos’è l’amore?” sanno offrire un’ampia gamma di risposte diverse attingendo dalla propria esperienza ed altri invece si trovano in difficoltà, come se non avessero mai provato questo sentimento?

Secondo Master e Jonson, 1987, si tratterebbe del risultato delle differenze individuali in termini di: fiducia di poter essere amati (la persona sa di meritare amore e pensa di poterlo trovare nel prossimo), atteggiamento positivo verso l’idea di innamorarsi (la persona considera l’amore come qualcosa di positivo e arricchente e non come un limite alla propria libertà), desiderio sessuale (la persona prova desiderio sessuale non solo verso persone esterne alla coppia ma anche e soprattutto nei confronti del partner con cui è impegnato) e bisogno di relazioni intime (la persona avverte la necessità di un rapporto sentimentale stabile, intenso e speciale).

Che ne dite? Beh, noi vi abbiamo mostrato gli ingredienti, adesso sta a voi armarvi di grembiule e mettermi ai fornelli per trovare la vostra personale ricetta! Buon appetito!